Onorevoli Colleghi! - L'inno di Mameli, da tutti considerato l'inno della Repubblica italiana, non ha alcun riconoscimento ufficiale nella normativa vigente.
      Nella seduta del 12 ottobre 1946, il Consiglio dei ministri provvide ad adottarlo come provvisorio inno nazionale, ma alla deliberazione non si diede mai formale attuazione con leggi o con decreti; va ricordato, peraltro, che dopo l'armistizio del 1943 fu «La leggenda del Piave» ad essere usata come inno patriottico.
      Dobbiamo alla città di Genova il «Canto degli italiani», meglio conosciuto come «Inno di Mameli» o «Fratelli d'Italia». Scritto nell'autunno del 1847 dal Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro, il «Canto degli italiani» nacque in quel clima di fervore patriottico che già preludeva la guerra contro l'Austria. Fu eseguito per la prima volta in occasione del centenario della rivolta di Genova contro l'Austria, che vide tra i suoi eroi Giovanni Battista Perasso, detto «Balilla».
      Mameli sacrificò la propria vita difendendo la Repubblica romana, il 7 luglio 1849, all'età di ventidue anni.

 

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      Molte canzoni patriottiche di espressione popolare e di sentimento nazionale hanno accompagnato il nostro Risorgimento: scandendo, peraltro, momenti importanti della storia italiana, concorrendo a creare la coscienza della nazione e del suo popolo.
      Il nostro inno, preferito all'aria musicale «Va' pensiero» tratta dal «Nabucco» di Verdi, è ormai parte integrante della nostra storia: ne accompagna, se possibile, i momenti più importanti. E non sembra produttivo, in questa sede, discutere del suo valore assoluto, magari in confronto ad altre opere. Ricordiamo solo che Giuseppe Verdi, nel suo «Inno delle nazioni» del 1862, affidò proprio al «Canto degli italiani» - e non alla Marcia reale - il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto all'inglese «God Save the Queen» e alla «Marsigliese» francese.
      Tra gli apprezzamenti più recenti, quello del maestro Riccardo Muti, il quale ha definito l'inno di Mameli come un inno che fa parte della nostra storia, del nostro patrimonio storico e culturale, oggi e per il futuro.
      Si ritiene quindi doveroso prevedere, al pari delle altre nazioni, una legge che adotti in modo definitivo l'inno di Mameli quale inno ufficiale della nazione.
      La presente proposta di legge prevede che con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sia emanato un disciplinare che riporta il testo integrale e lo spartito musicale originale dell'inno della Repubblica italiana «Fratelli d'Italia» e i relativi adattamenti musicali. Si prevede, inoltre, che il disciplinare stabilisca le modalità di esecuzione dell'inno nelle cerimonie ufficiali.
      L'articolo 2 stabilisce che l'inno nazionale sia insegnato nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, pubbliche e private, unitamente alle sue radici storiche e ideali.
      Nella scorsa legislatura un testo analogo (atto Senato n. 1968, XIV legislatura), che però non conteneva l'attuale articolo 2, fu licenziato all'unanimità dalla Commissione Affari costituzionali del Senato della Repubblica nel gennaio 2006, ma non riuscì ad essere approvato prima della fine della legislatura. Si ritiene doveroso riprendere l'iniziativa riconoscendo a Goffredo Mameli il suo posto nella storia nazionale.
 

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